il progetto superQueerk

Quello che ci colpisce è che nella nostra città non ci sono quartieri o luoghi apertamente gay, eppure ci sono tantissime persone gay e lesbiche; a scuola si parla spesso di queste tematiche eppure è come se non se ne parlasse davvero, fino in fondo; in giro per la città, si sentono i commenti più strani. Parlare di gay e di lesbiche a volte provoca reazioni positive, come se si riconoscesse che si sta affrontando un tema attuale, delicato e importantissimo. E' più facile però che si incontrino atteggiamenti per lo più semplicemente tolleranti e a volte di disprezzo. Ma com'è davvero questa città? Cosa si pensa veramente? In secondo luogo, per noi, la questione dell' orientamento sessuale, etero, lesbico , trans ,è una questione di libertà: di essere se stessi, di vivere liberamente, di non essere costretti a seguire modelli prestabiliti. Ma crediamo che ciascuno di noi e tutti noi siamo strani, diversi, sbilenchi, storti : per questo ci piace la parola “Queer”. Non siamo un'associazione o un'organizzazione e non abbiamo strumenti e possibilità di intervento. Il fatto stesso di farci carico di questi temi potrebbe esporci al giudizio e ai pregiudizi degli altri. Ma vogliamo affrontare le questioni e farcene carico.
L'obiettivo principale del progetto “SuperQueerK” è di rompere il silenzio - che nasconde tanti pregiudizi e forme di controllo sociale – sulle questioni delle diversità espresse dalle scelte di vita e dalle forme d'amore. Vuol dire rivendicare una società libera e aperta, dove tutte i modi di essere e tutte le loro sfumature abbiano piena cittadinanza e possano essere espresse liberamente. Vorremmo abbattere i muri di silenzio e di paura. Metterci in gioco in prima persona vuol dire misurare quanto abbiamo paura di tutto questo e come possiamo liberarci da tabù e pregiudizi, a parlare e a vivere pienamente e liberamente la nostra vita e tutte le nostre differenze di modi di vita e di sensibilità. Vorremmo una città più queer.Il lavoro che vogliamo realizzare vuole sensibilizzare prima di tutto i nostri coetanei, gli studenti, le associazioni di giovani. E' bene che prima di tutto loro siano coinvolti nella lotta contro l'omofobia e contro ogni forma di intolleranza. E' per questo che il progetto prevede molti incontri: la realizzazione del film, alla fine, è anche uno strumento, un pretesto, per mettere in azione le persone e farle reagire.
Durante le nostre uscite, per realizzare le interviste, abbiamo coinvolto diverse persone. Oltre Giulio, il nostro regista “ufficiale” molti altri artisti e videomaker hanno partecipato alle riprese e al montaggio, e molte altre persone hanno contribuito in vari modi alla realizzazione del progetto.
In “squeerz people” trovate tutte le persone che hanno collaborato,
Inoltre è d’obbligo un ringraziamento all’ Agenzia Nazionale Gioventù, che co-finanzierà il progetto, avendo colto l’importanza dei temi che vogliamo affrontare, e sui quali l’Unione Europea è molto impegnata. E il nostro Paese su questo è molto arretrato. Proprio nel Programma Gioventù si legge che tra le priorità c'è la “diversità culturale e la lotta contro il razzismo e la xenofobia” e la lotta all'esclusione sociale, in modo da favorire la partecipazione soprattutto dei giovani e a “contribuire all'eliminazione di ogni forma di discriminazione”. Sentiamo, dunque, il bisogno di portare un po’ di Europa in città.

By squeerz